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“Assad all’Aja! Per una Siria libera e democratica” è il titolo dell’appello lanciato da Radicali Italiani e rivolto a tutti i cittadini, i Governi e alle Nazioni Unite affinché nella guerra in Siria si faccia trionfare la pace attraverso la giustizia.

L’appello, che può essere firmato sul sito di Radicali Italiani, chiede che tutti i criminali di guerra, del regime al potere o dei suoi oppositori, siano deferiti davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja e processati per crimini contro l’umanità. Chiede inoltre il congelamento dei beni patrimoniali nei confronti del presidente Bashar al-Assad e di altri che potrebbero essere coinvolti nell’ordine o nell’esecuzione di crimini di diritto internazionale.

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“Le centinaia di migliaia di morti e i milioni di profughi segnano la peggiore tragedia umanitaria, umana e civile della storia recente”, dichiarano il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi e Igor Boni, membro della Direzione nazionale. “Un massacro al quale il mondo occidentale non ha saputo far fronte e che è divenuto in realtà pretesto per trasformare la Siria in un campo di battaglia e di alimentazione di bande terroristiche, dove si sono scontrati e si scontrano gli interessi di molti. In particolare l’azione di Putin e della Russia, a sostegno del regime violento e sanguinario di Assad, hanno peggiorato di molto una situazione che era già di per sé gravissima. Noi crediamo da anni che il filo da tirare per uscire dalla guerra sia quello richiamato dal motto “Non c’è pace senza giustizia”. Con questa convinzione profonda offriamo alla comunità internazionale e a tutti i cittadini uno strumento per dare soluzioni durature per un angolo di mondo che non potrà certo tornare a una parvenza di normalità a suon di bombe e distruzioni e non potrà di nuovo essere governato dal dittatore Assad. Uno strumento che speriamo faccia proprio immediatamente il Governo italiano e l’Europa stessa”, concludono Magi e Boni.

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Di seguito il testo dell’appello:
Circa 400.000 morti e milioni di profughi nella peggiore guerra della storia recente. Come in Bosnia venti anni fa, quella in corso in Siria non è una “guerra civile” ma è una “guerra ai civili”, una sistematica opera di massacro della popolazione iniziata e attuata da un dittatore, Bashar al-Assad, che è disposto a tutto pur di mantenere il proprio potere.

Noi cittadini d’Italia, d’Europa e del mondo, noi organizzazioni per la difesa dei diritti umani e civili, diciamo, innanzitutto, BASTA! Basta con il silenzio, basta con l’indifferenza, basta con la rassegnazione. Basta con una realpolitik che ha contribuito a distruggere un intero Paese. Il regime sanguinario siriano deve finire, non certo per dare in mano la Siria a nuovi tagliagole o a terroristi; i cittadini siriani hanno il diritto a una democrazia e a un governo scelto tramite libere elezioni.

Assad e tutti i criminali di guerra, del regime al potere o dei suoi oppositori, devono essere deferiti davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja e processati per crimini contro l’umanità.

Deve essere attuato il congelamento dei beni patrimoniali nei confronti del presidente Bashar al-Assad e di altri che potrebbero essere coinvolti nell’ordine o nell’esecuzione di crimini di diritto internazionale. Mai come ora per la Siria e per il mondo intero vale il motto “Non c’è pace senza giustizia!”