In risposta agli insulti di Luca Rinaldi, Responsabile della Soprintendenza dei beni culturali e paesaggistici, nei confronti di Silvio Viale (definito “Un esempio di fascismo di sinistra”) il Segretario e Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Giulio Manfredi e Igor Boni hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

“Se vi erano dubbi dopo le prese di posizione contro la presenza del vagone di Primo Levi per quasi tre mesi in Piazza Castello, con l’insulto di oggi a mezzo stampa contro Silvio Viale il Dott. Rinaldi esce allo scoperto per quello che è. Noi riteniamo che non ci sia nessuna offesa al decoro, che non ci sia nessuna pagliacciata e che non sia una baracconata lasciare il vagone in Piazza Castello per tutta la durata della mostra. Legittimo pensare diversamente; un po’ meno attaccarsi in questo caso alla necessità di regolamentazione nell’uso delle piazze storiche dopo che abbiamo visto in quelle piazze di tutto: mercatini, palchi megagalattici, manifestazioni di ogni genere, strutture improbabili (vedi foto di esempi vari qui sotto, fonte Gabo su Torino, blog di Gabriele Ferraris).
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Nella vita normale da Rinaldi si pretenderebbero delle scuse quando accusa di fascismo Viale ma in questo caso ci limitiamo ad invitarlo a pensare prima di parlare dato che, lo ribadiamo, Auschwitz interferisce con l’asse prospettico del novecento e di tutta la storia recente molto più di quel vagone in Piazza Castello.
La nostra comunque resta una forte richiesta politica: il sovrintendente modifichi la sua decisione per permettere, con il vagone in piazza fino al 6 aprile, un “Giorno della Memoria lungo 70 giorni”.