30 giugno 2014
Alla presentazione del mio libro….
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E’ da tanto tempo che non ero così emozionato prima di un evento pubblico. Ormai riesco a cavarmela abbastanza facilmente in ogni situazione, di fronte alle telecamere o ad un pubblico numeroso. L’esperienza conta e nelle discussioni politiche rende tutto più semplice. La passione politica insieme alla voglia di cambiare e alle nostre proposte che spaziano su gran parte dei temi formano una miscela positiva che mi rende sicuro.
Eppure ieri alla presentazione del mio libro all’inizio ero in imbarazzo. E’ stato come mettere a nudo un pezzo di me che è solo mio. Un’esperienza nuova, senza alcun dubbio.
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Devo ringraziare Georgia Manzi che ha parlato di me come fossi uno scrittore vero ed è stato gratificante. Devo ringraziarla perché leggendo il libro ha colto l’essenziale e siamo riusciti in una quarantina di minuti a parlare della cornice e dei contenuti senza dire tutto.
Il prima, il durante e il dopo mi ha ricordato gli esami all’Università quando si viveva l’apprensione prima di iniziare e tutto diventava più facile durante l’esame stesso fino al voto finale.
Fortunatamente in questo caso il voto non c’è stato ma c’è stato affetto e curiosità in un clima sereno. Con molti compagni radicali che conosco da trent’anni ho avuto l’occasione di spogliarmi un po’ per mostrare aspetti che raramente ho condiviso. Ed è stato piacevole.
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Abbiamo venduto più di una ventina di copie che ho diligentemente dedicato e autografato a tutti quelli che me lo hanno richiesto. Come promesso, un terzo del ricavato dalle vendite è finito nelle casse dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta (poco più di 100 euro che per noi che viviamo di autofinanziamento non sono pochi).
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Una serata che ricorderò con piacere anche perché ho potuto parlare della mia terra, delle mie rocce, delle mie piante, della mia pioggia, del mio vento, di me. Quest’estate tornerò dalla Rupe di Casa Trogoni e sarò io a raccontarle qualcosa e a portarle in regalo una copia del libro che mi ha dettato. Lo metterò in un anfratto protetto tra due strati di arenaria e lo lascerò lì a consumarsi lentamente, anno dopo anno, fino a diventare esso stesso parte della Storia.
Per chi volesse una copia
COME LE PIETRE RACCONTANO
La grande favola dell’Appennino
Igor Boni
Edizioni Andromeda
pp. 94 – http://www.edizioniandromeda.com/page/catalogo/op/read/id/1247