Caro Enzo, sono 26 anni che ci hai lasciato e avremmo immenso bisogno del tuo modo garbato di essere liberale, radicale, legalitario e riformatore. La vergogna della malagiustizia italiana, delle lungaggini inaccettabili dei processi, dell’ipocrisia dell’obbligatorietà dell’azione penale, di carceri che sono luoghi di violazione dei diritti dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria, è una realtà che vorrei riuscissimo a cambiare anche in nome delle tue e nostre lotte per la Giustizia Giusta. Credo che ricordare questa data di per sé non serva a molto ma serve certamente non mollare e non accettare che su questi temi non si riesca a dibattere e a produrre riforme degne di questo nome. Caro Enzo, ho cominciato con te la mia militanza politica quando nel lontano 1985 ti ho stretto la mano a Torino in un Teatro Carignano strapieno, avevo 17 anni e lo ricordo limpidamente. Oggi sono ancora qui al tuo fianco e al fianco di chi non china la testa.