Il 26 settembre 2019, i dirigenti di +Europa Torino, dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta e di Radicali Italiani, Marco Cavaletto, Igor Boni, Silvio Viale e Beatrice Pizzini hanno presentato una petizione popolare secondo l’art. 85 dello statuto della Regione Piemonte che chiedeva l’approvazione di una riforma elettorale regionale uninominale e maggioritaria, suddividendo il territorio regionale in 50 collegi uninominali, abolendo il listino del Presidente.
La petizione è stata ritenuta ricevibile e assegnata alla 1a commissione l’8 ottobre 2019.
Secondo il regolamento pubblicato sul sito del Consiglio regionale: “L’esame si conclude entro 45 giorni dal ricevimento in commissione”.
Non abbiamo ricevuto alcun riscontro e nessuna convocazione per una audizione in commissione come avevamo richiesto. Tale violazione del regolamento è inaccettabile soprattutto in vista del fatto che il Consiglio regionale, oltre a violare il proprio Statuto che prevede espressamente la facoltà di fare petizioni da parte di cittadini singoli e associati, affronta il tema della riforma elettorale facendo finta che la nostra proposta non esista. ...
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Boni (Radicali italiani/+Europa) “Sono l’unico che ha completato l’iter di presentazione della candidatura. Torino deve staccarsi dal passato e non può certo farlo con chi è contro la TAV, contro i grandi eventi, contro le opere, contro il rapporto con Milano e l’Europa”
“Oggi il PD ci spiega che non si possono fare le primarie mentre si chiudono le attività. Io rispondo che se le avessimo fatte il 6/7 febbraio, come previsto, avremmo sfruttato il periodo di bassa intensità del contagio, avremmo fatto una bella gara democratica e oggi avremmo il nostro candidato unitario. Quindi lasciamo perdere le ipocrisie. Sulla questione primarie c’è un fatto incontrovertibile: io sono l’unico che ha completato l’iter di presentazione della propria candidatura secondo quanto previsto dal regolamento condiviso da tutta la coalizione, dato che Benedetto Della Vedova, segretario nazionale di +Europa, ha ufficializzato la partecipazione del sottoscritto alle primarie stesse e ho consegnato il programma come stabilito. Il giochetto del ‘primarie sì, no, forse’ deve cessare e il rinvio delle elezioni riapre lo spazio per farle in presenza o miste (presenza e on-line) a maggio o inizio giugno, a 4-5 mesi dal voto.
Ma le primarie sono un mezzo, non un fine; per questo utilizzo le mie giornate per costruire una squadra capace di portare fuori Torino dal declino, perché non è una semplice questione di chi farà il Sindaco, ma di cosa propone e cosa farà il nuovo gruppo dirigente di questa città. Innanzitutto ribadisco che dobbiamo creare una discontinuità netta con il passato e che è impensabile costruire il rilancio della città con chi è contro la TAV, contro i grandi eventi, contro le opere, contro il rapporto con Milano e ha guardato con sospetto l’Europa. Una cosa è chiedere il supporto e la fiducia di tutti gli elettori, altro costruire un’alleanza organica con chi ha contribuito al declino della città”. ...
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Oggi incontriamo Giovanna Giordano autrice, con Chantal Balbo di Vinadio, di "Esageruma" un libro di proposte e suggestioni per superare la crisi in cui è precipitata Torino.
Uno scambio di opinioni per approfondire il presente e proporre riflessioni sul futuro della città e le possibili soluzioni per emergere dalla attuale situazione.
#TorinoConnessa 🌐
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