28378194_1903570793049728_1576917355411144417_n

Federico Pizzarotti vota +Europa. In questo post che riporto qui sotto spiega perché. E’ un po’ lungo ma vale la pena leggerlo

“In questi giorni mi sono preso il tempo necessario per decidere chi votare il 4 marzo, ho fatto la mia scelta e trovo corretto farla presente. Anzitutto una premessa. Una settimana fa ho pubblicamente posto sei domande a tutte le forze politiche che si sfidano in questa tornata elettorale. Sei domande concrete, chiare e precise sul futuro di #Parma che toccavano la sicurezza, le tasse, l’ambiente, le infrastrutture, il Welfare. Ringrazio chi al momento ha risposto dando la sua visione di Parma: il senatore Pagliari e Lucia Annibali del PD, Maria Saponara della Lega e gli esponenti di Liberi e Uguali. Evidentemente il Movimento 5 Stelle e gli altri candidati e partiti del centrodestra, che ancora non hanno risposto (non so se lo faranno ma è sempre valido il beneficio del dubbio), dimostrano di non avere interesse e idee su Parma.
Non tutte le risposte mi hanno pienamente convinto, ma tutti, ho notato, conveniamo su un unico obiettivo: Parma Capitale della Cultura è l’inizio di un percorso che potrà fare della città una protagonista in Italia e in Europa. Su queste basi sono pronto a collaborare con chiunque, per fare dei progetti di Parma realtà concrete, realizzabili, misurabili. Ci toglieremo grandi soddisfazioni.

Ora veniamo al #4marzo. Darò il mio voto a +Europa e spiego perché. Prima di tutto perché, come disse una volta Rodotà venendoci a trovare, Parma si è dimostrata essere la città dei diritti: qui abbiamo sviluppato prima di tanti, e prima ancora che se ne discutesse in Parlamento, un testamento biologico, il registro delle unioni civili, le cittadinanze civiche e il registro della bigenitorialità. Parma è città dei diritti, e i Radicali hanno nel loro percorso politico la difesa e la tutela dei diritti.

Sia chiaro: io ho scelto chi nel panorama politico è più vicino alle mie idee pur non rappresentandomi appieno, e come ho già detto in passato, altre volte ho votato “Radicale” per le loro scelte e per le loro battaglie. Il voto, però, è un dovere quanto un diritto, perciò tutti dovrebbero scegliere di votare anziché restare a casa e fregarsene. Non esiste in Italia una forza che mi rappresenti pienamente, per questo motivo sta nascendo #ItaliainComune, il partito che la stampa definisce “dei sindaci”, di cui sono coordinatore nazionale. Nasce una nuova realtà politica che metterà al centro le competenze e il pragmatismo dei sindaci. Il voto a +Europa, invece, sarà un voto che li metterà alla prova. Ripongo la mia fiducia in loro e da cittadino, da italiano, da europeo, mi aspetto che venga contraccambiata.

Ma andiamo oltre. Viviamo un periodo storico in cui la società si sta polarizzando sempre più tra società aperta e società chiusa, mentre le persone tra europeisti e antieuropeisti, anti populisti e populisti. Io mi sento un italiano europeo e un europeo italiano. L’Europa è la mia casa. L’Europa dei diritti, della democrazia, delle nazioni libere e uguali. L’Europa degli europei. Da una parte c’è una società che lavora per costruire un futuro solido e coerente con la nostra storia. Un futuro che sarà sicuramente faticoso costruire, ma reale e solido. Dall’altra ci sono persone che marciano parlando di paure, stuzzicando le tensioni delle persone, inchiodando gli uomini ai propri incubi. È la cultura del “diverso”, dell’altro da sé, del “prima noi e poi gli altri”, dei muri che dividono e delle ruspe che demoliscono.

Il mondo si sta polarizzando e io ho fatto la mia scelta, sto dalla parte delle donne e degli uomini d’Europa. Sarà un voto di vicinanza a un’idea. Questo, e la mia storia politica parla per me, non significa dare carta bianca a nessuno: giudico sempre dai fatti.”