Candidato sindaco di Torino 2021

Monthly Archive

Primo maggio con la cannabis. Raccolta firme in piazza San Carlo. Boni: porterò le istanze antiproibizioniste in Regione

Domani, giovedì 1° maggio, in Piazza San Carlo, dalle 10:00 alle 13:00, l’Associazione Radicale Adelaide Aglietta terrà un banchetto di raccolta firme su una petizione popolare che richiede al Comune di Torino di avviare un “progetto pilota” per la coltivazione di cannabis a fini terapeutici. Servono almeno 300 firme di cittadini residenti a Torino.

Sarà possibile firmare anche una petizione generale antiproibizionista e la petizione della campagna di Radicali Italiani “Sbanchiamoli! Fuori i partiti dalle banche!”.

L’iniziativa è stata presentata oggi in una conferenza stampa nella sede radicale di Torino, in cui sono intervenuti: Igor Boni (presidente Associazione Aglietta, candidato radicale nella lista del PD su Torino e provincia); Silvio Viale (presidente Comitato nazionale Radicali Italiani, consigliere comunale); Giulio Manfredi (segretario Ass. Aglietta, Direzione RI).
Igor Boni: “Molto spesso, anche nel campo antiproibizionista, si fanno grandi dichiarazione di principio che rimangono senza conseguenze pratiche. Noi radicali, da sempre, vogliamo arrivare al risultato.
Il 13 gennaio scorso il Consiglio Comunale di Torino ha approvato due ordini del giorno a sostegno rispettivamente della cannabis terapeutica e della legalizzazione delle droghe. Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti, nel rispetto delle competenze di ciascuno e delle leggi esistenti. I radicali non hanno mai avuto un approccio ideologico; dopo la sentenza della Consulta che ha giustamente cassato la famigerata legge “Fini-Giovanardi” – nascosta in un decreto-legge concepito per finanziare le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006 – siamo ritornati alla situazione esistente dopo il referendum radicale del 1993; ora chiediamo al governo di andare avanti, passo dopo passo, ma di andare avanti comunque. Se sarò eletto consigliere regionale, porterà le tematiche e le proposte antiproibizioniste nel Palazzo, come ha fatto Silvio Viale in Comune”.

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Torino come Grosseto: si apra la strada al matrimonio fra persone dello stesso sesso

Silvio Viale e Igor Boni chiedono che il Sindaco Fassino si renda disponibile a trascrivere sui registri comunali matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso

Il Tribunale di Grosseto con ordinanza del 3 aprile 2014 ha ordinato al Comune di Grosseto di trascrivere nei registri dello stato civile il matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero, poiché non è contrario all’ordine pubblico, è valido e produce effetti giuridici nel luogo in cui è stato pubblicato e infine non sussiste né nelle norme del diritto internazionale privato né nella legislazione interna, un riferimento alle diversità di sesso quale condizione necessaria per contrarre matrimonio.

Silvio Viale in qualità di consigliere comunale a Torino ha presentato una mozione che chiede tra l’altro che il Sindaco, o un suo delegato, nella qualità di Ufficiale di Stato Civile, possa trascrivere gli atti di matrimonio celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso residenti a Torino.

Dichiarazione di Silvio Viale (Presidente del Comitato nazionale di Radicali Italiani – consigliere comunale del PD) e Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta – candidato alle regionali per il PD):
“Il Tribunale di Grosseto apre la strada al riconoscimento ufficiale in Italia di matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso. Chiediamo che il Consiglio comunale di Torino e il Sindaco Fassino dichiarino sin da subito la loro disponibilità a fare la stessa cosa per una coppia dello stesso sesso che chiedesse di trascrivere sui registri dello stato civile della città il loro matrimonio realizzato fuori dai confini italiani. Come spesso accade sulle questioni legate ai diritti civili e alle libertà personali i tribunali aprono un varco nella legislazione alticipando il legislatore. In questo caso vorremmo vedere davvero ‘Torino capitale dei diritti’ e vorremmo lo fosse non solo a parole”.

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Igor Boni (Radicale PD) trasmette al TAR risposta Presidenza Consiglio regionale su legittimità collegamenti Gruppi con Liste elettorali

Igor Boni (candidato radicale nella lista PD):

Il pur acceso dibattito pubblico sui media sulla legittimità della presentazione di alcune liste alle elezioni regionali prescinde completamente dalla valutazione della risposta ufficiale che gli uffici regionali hanno dato lo scorso 23 aprile al quesito ad hoc da me posto con lettera al Presidente del Consiglio Regionale, Valerio Cattaneo, dell’11 aprile.
In vista della decisione del TAR, prevista per venerdì, ho trasmesso sia la mia domanda sia la risposta degli uffici regionali al suddetto Tribunale Amministrativo Regionale.
Premettendo che il caso è complesso, non essendoci oltretutto precedenti, ribadisco quanto già dichiarato cinque giorni fa, prima del deposito delle liste in tribunale: il principio di “continuità funzionale” evocato dagli uffici del Consiglio Regionale – che consente ai gruppi consiliari di continuare a svolgere “talune” (sic) funzioni fino al subentro dei nuovi eletti – è sufficiente per consentire, mediante i contestati collegamenti gruppi consiliari Read More »

Firme Regionali, Boni (radicale PD): Pichetto ancora in difetto. Attacco a M5S ridicolo, come quello dei grillini a PD e Chiamparino

Non è necessario essere giuristi o principi del foro per leggere le leggi; chi si candida a guidare il Piemonte non solo puo’ ma deve farlo, prima di lanciare accuse ai concorrenti.

La legge regionale n. 21 del 29 luglio 2009 è composta di un solo articolo di 11 righe ed è molto chiara; permette, fra l’altro, ai partiti che hanno almeno un eletto nel Parlamento Europeo o in quello nazionale di poter presentare le liste provinciali e (ripetiamo “e”) il listino senza obbligo di raccogliere le firme.

Se il legislatore avesse voluto prevedere la dispensa delle firme solo per una delle due fattispecie avrebbe utilizzato la lettera “o” e non la lettera “e”. Anche i bambini delle elementari sono in grado di cogliere la differenza.

Detto questo, suonano altrettanto ridicole le accuse dei grillini a PD e a Chiamparino. Il movimento che ad ogni piè sospinto dichiara di rappresentare il popolo non ha raccolto le firme del popolo ma si è avvalso legittimamente dell’esenzione prevista dalla legge. Lo stesso movimento rinfaccia al PD e a Chiamparino di avere raccolto le firme dei cittadini per la presentazione. La situazione ricorda molto la favola del lupo e dell’agnello. Bono vada a rileggersi Esopo.

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Boni (radicale PD): Lista Pensionati per Pichetto non ammissibile in tutto il Piemonte. Errore alla radice

La legge è uguale per tutti, dappertutto. La lista “Pensionati per Pichetto” è stata giustamente esclusa dalla competizione elettorale dal Tribunale di Torino; deve essere esclusa anche in tutte le altre province del Piemonte. Questo, lo ripetiamo, in base a tre motivazioni:

innanzitutto, è l’emanazione di un gruppo consiliare (Pensionati per Cota) che non dovrebbe più esistere perché è stato accertato dai tribunali che la lista omonima non aveva il numero minimo di candidati validi per essere presentata. Quando, con grave ritardo, il Consiglio Regionale ha votato la decadenza di Michele Giovine da consigliere regionale, il centro-destra ha imposto la sua sostituzione con Sara Franchino (prima dei non eletti in quella lista illegittima) speculando già sui voti dei “Pensionati” alle elezioni; invece, il posto di Giovine avrebbe dovuto rimanere vuoto e il gruppo consiliare “Pensionati per Cota” avrebbe dovuto scomparire.

La seconda ragione l’abbiamo esposta nella nostra lettera al Presidente del Consiglio Regionale (che ci ha risposto, anche se la cosa pare non degna di apparire sui media): i gruppi consiliari del 2010, travolti anch’essi dall’annullamento delle elezioni regionali, non possono produrre effetti giuridici per il futuro (quale è quello della possibilità di presentare liste alle elezioni senza obbligo di raccolta firme, come da L. R. 21/2009).

Terza motivazione: il gruppo consiliare “Pensionati per Cota” aveva dichiarato di collegarsi con la Lista “Partito Pensionati”, non con la Lista “Pensionati per Pichetto”. In materia elettorale, i nomi non sono solo importanti, sono decisivi.

Infine, una parola per Gilberto Pichetto, che inizia la campagna elettorale con il piede sbagliato. Non contento di tutto il danno arrecato ai piemontesi da Michele Giovine, ha provato a prenderlo con sè per la terza volta. Non avrà i suoi voti e per tutta la campagna elettorale gli potremo rinfacciare lo scarso rispetto della legalità che ancora una volta il centrodestra ha dimostrato.

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Boni (Radicale PD): lista “Pensionati per Pichetto” non ammissibile. Il centro-destra tenta di imbarcare per la terza volta Michele Giovine

Igor Boni (candidato radicale nella lista del PD):

“Ammesso e non concesso che i gruppi consiliari del 2010 (sottoposti all’annullamento delle elezioni regionali) possano presentare liste alle nuove elezioni senza raccogliere le firme, è evidente l’irregolarità insanabile in cui si trova la “Lista Pensionati per Pichetto”: una settimana fa il gruppo consiliare “Pensionati con Cota” ha dichiarato di collegarsi con la lista “Partito Pensionati” (vedi link in calce). Il nome è diverso e quindi salta la possibilità di presentare la lista ai sensi della L.R. 21/2009, senza aver presentato le firme dei cittadini a supporto.

Ringrazio Luigina Staunovo Polacco per il puntuale ricorso presentato contro l’ennesimo travestimento di Michele Giovine.
Non ringrazio sicuramente Gilberto Pichetto per il tentativo di imbarcare per la terza volta (dopo Ghigo nel 2005 e Cota nel 2010) nelle file del centrodestra Michele Giovine, condannato in via definitiva per false autenticazioni di lista.
Pichetto non trova un controsenso dire NO alla candidatura degli ex consiglieri regionali coinvolti in Rimborsopoli (neppure ancora rinviati a giudizio e comunque innocenti fino a condanna definitiva) e dire SI’ all’apparentamento con una lista presentata dalla collaboratrice più stretta di Giovine, quella Sara Franchino che solo grazie al centrodestra ha sostituito Giovine a Palazzo Lascaris?
Questo centrodestra, purtroppo, non sa cosa siano la legalità e il rispetto delle istituzioni.”

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Elezioni regionali: Igor Boni propone l’anagrafe pubblica dei candidati al PD e a Sergio Chiamparino

Boni:
“Nella speranza che sia data piena attuazione alla proposta, rendo pubblici tutti i miei dati su www.igorboni.it”

Igor Boni, candidato radicale nelle liste del PD alle prossime elezioni regionali del 25 aprile, propone a Sergio Chiamparino e al PD l’anagrafe pubblica dei candidati. La proposta prevede la pubblicazione on-line, sui siti del PD e del candidato presidente, per ciascuno dei candidati nella lista del PD e del Listino di Sergio Chiamparino, di: curriculum, elenco di associazioni e/o partiti a cui è iscritto, attuale professione, incarichi elettivi ricoperti, incarichi nelle società partecipate, reddito lordo, reddito derivante da attività politica e spese per l’attività politica sostenute.

Dichiarazione di Igor Boni (candidato alle prossime regionali per il PD)
“Davide Gariglio ha portato la mia proposta all’attenzione della Segreteria del PD che l’ha accolta con attenzione. Credo però che sia il momento di metterla in atto, ora che liste hanno assunto la loro configurazione definitiva.

Un provvedimento di trasparenza che permetterebbe ad ogni elettore di conoscere i propri potenziali eletti. Un atto che assume un significato ancora maggiore per i 10 selezionati nel Listino del Presidente che, dopo le polemiche e gli scontri dei giorni scorsi, avrebbero l’occasione di mettere in luce le loro competenze e il loro passato politico e professionale.

In attesa – e con la speranza che sia data piena attuazione alla mia proposta – ho reso pubblici tutti i miei dati sul mio sito personale www.igorboni.it.”

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Regionali, Boni: su collegamenti fra Gruppi e liste risposta di Cattaneo tempestiva, ma non soddisfacente. Un conto salvaguardare gli atti pregressi, un altro produrre effetti giuridici per il futuro.

Igor Boni (candidato radicale alle elezioni regionali nella Lista del PD):

“L’11 aprile avevo scritto al Presidente del Consiglio Regionale per richiedere il suo autorevole parere sulla legittimità dei collegamenti – previsti dalla legge regionale n. 21/2009 – fra gruppi consiliari e liste provinciali per le elezioni regionali (evitando così l’obbligo di raccolta delle firme dei cittadini), stante il fatto che le note sentenze della magistratura avevano annullato le elezioni regionali del 2010 con efficacia ex tunc, dall’inizio, con effetto retroattivo.

Ieri ho ricevuto la risposta degli uffici del Consiglio Regionale, in particolare della Dr. ssa Silvia Bertini (segretaria generale) e del Dr. Domenico Tomatis (capo di gabinetto). La risposta è tempestiva ma non soddisfacente. Vi si legge che il principio di “continuità funzionale” consente ai gruppi consiliari di continuare a svolgere “talune” (sic) funzioni fino alle nuove elezioni ma il problema vero è che, grazie al collegamento, il gruppo consiliare produce effetti giuridici (per non parlare di quelli politici ed economici) che vanno ben oltre la data delle elezioni, ipotecando tutta la nuova legislatura. Gruppi consiliari comunque menomati dalle sentenze di annullamento delle elezioni non possono produrre tali effetti.

Per evitare nuovi ricorsi ai tribunali, le liste che intendono presentarsi alle elezioni del 25 maggio hanno la possibilità di avvalersi della parte della legge n. 21/2009 che non chiama in causa i gruppi consiliari (liste con eletti al Parlamento nazionale o europeo) oppure hanno ancora due giorni di tempo (il termine per la presentazione scade a mezzogiorno di sabato) per raccogliere le firme in calce alle liste… con l’autenticatore presente, mi raccomando!”

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Castellani, Negri, Garesio, Viale e Brossa a sostegno di Boni per le regionali

Boni per le regionali
April 23, 2014
Comunicati Stampa
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igor boni
Si è svolto ieri sera l’appuntamento di lancio della campagna elettorale di Igor Boni, radicale candidato nelle liste del PD per le prossime elezioni regionali del 25 maggio. All’appuntamento erano presenti, tra gli altri, alcuni esponenti della politica e della società piemontesi che hanno espresso il proprio sostegno alla candidatura. Tra questi Valentino Castellani (già Sindaco di Torino, vice-Presidemte di Torino Strategica), Magda Negri (storica esponente torinese del PD), Beppe Garesio (ex Parlamentare Socialista e della Rosa nel Pugno), Silvio Viale (Presidente del Comitato nazionale di Radicali Italiani) e Luigi Brossa (Dirigente del PD ed esponente di LibertàEguale).
Igor Boni ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Sento sulle mie spalle un peso molto grande che è quello di dare voce ai tanti che troppo spesso sono esclusi dalla competizione elettorale perché non sono avvezzi a regole partitocratiche e, ancora peggio, correntocratiche. Parlo di chi con me ha condiviso un pezzo di strada per costruire un Piemonte laico e liberalsocialista, che metta al centro trasparenza e legalità, diritti e doveri dei cittadini. Parlo di chi con me e con i miei compagni Radicali ha deciso di dedicare una parte importante del proprio tempo per costruire un futuro, mettendoci impegno e passione. Abbiamo un patrimonio di idee che spero di poter portare dentro le aule del potere, costringendo questa politica a confrontarsi sul merito delle questioni e mettendo da parte spartizioni di ogni genere. Per farcela occorre l’appoggio dei tanti che non si riconoscono nelle clientele vecchie e nuove e che auspicano una vera alternativa.”

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Boni (radicale PD): Giovine concorrente Brachetti in trasformismo. Da Pensionati per Cota a Partito Pensionati. Pichetto, niente da dichiarare?

Sono stati resi pubblici i collegamenti fra i gruppi presenti in consiglio regionale e le liste per le elezioni regionali che potranno presentarsi senza dover raccogliere le firme, ai sensi della L. R. 21/2009.

La scorsa settimana avevamo chiesto al Presidente del Consiglio Regionale se tali collegamenti erano ancora ammissibili, visto che le elezioni regionali del 2010 sono state annullate ex tunc (dall’inizio, con effetto retroattivo) per cui è almeno dubbio che i gruppi consiliari risultanti da tali elezioni possano produrre effetti giuridici per il futuro, consentendo la nascita di nuove liste elettorali, oltretutto esentate dalla raccolta firme.

In attesa della risposta di Cattaneo (peraltro superata dai fatti), rileviamo l’ennesimo caso di trasformismo di Michele Giovine, sicuramente in grado di competere con Arturo Brachetti. Ricapitoliamo: nel 2005 Giovine si presentò come “Consumatori per Ghigo” (fu eletto e rimase in carica cinque anni nonostante raccogliesse già allora migliaia di firme false); nel 2010 Giovine si presentò come “Pensionati con Cota” (e sappiamo come è andata a finire). Ora ci riprova, tramite la fida Sara Franchino, sotto un più telegrafico “Partito Pensionati”. Ma la coppia Franchino/Giovine non aveva dichiarato pubblicamente che non si sarebbe presentata nuovamente alle elezioni regionali?

E come può una lista quale quella dei “Pensionati per Cota”, illecitamente presentata (non lo diciamo noi, lo dicono le sentenza della magistratura) e quindi giuridicamente nulla, avere la potestà di trasformarsi in un’altra lista, che potrà presentarsi in tutte le province del Piemonte senza raccogliere le firme?

Il centro-destra, che ha consentito a Sara Franchino di succedere a Michele Giovine in Consiglio (mentre quel posto doveva rimanere vacante), si appresta ad imbarcare sulla sua zattera (visto il suo stato comatoso parlare di barca sarebbe troppo) per la terza volta Michele Giovine, alias Sara Franchino, alias “Partito Pensionati”?

Pichetto, Leo e Crosetto, nulla da dichiarare?

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