I TEMI/LE PAROLE CHIAVE

Laicità. Significa libertà di scelta, uguali garanzie per tutti e tutte, difesa dalle ingerenze clericali. Voglio che all’individuo sia garantita – senza condizionamenti ideologici o religiosi – la piena autonomia di vivere la propria sessualità, la propria vita e le proprie scelte di fine vita.

Trasparenza. È far seguire alle idee che si propongono comportamenti conseguenti (noi lo abbiamo sempre fatto!) ma anche consentire ai cittadini di conoscere i propri eletti e la loro attività. Significa nomine trasparenti a cominciare dalla Sanità (che ingoia ogni anno l’80% del bilancio regionale), con selezione meritocratica dei dirigenti: basta con il criterio familistico degli “amici degli amici”, delle tessere di partito, delle clientele. Occorre incentivare il merito e scoraggiare le raccomandazioni.

Legalità. È ormai divenuta una dimensione sconosciuta alla politica partitocratica italiana: le istituzioni stesse non rispettano le norme che si sono date. Per me la parola legalità significa rispetto rigoroso delle norme e, semmai, violazione dichiarata della legge ingiusta per promuoverne il cambiamento o l’abrogazione, anche ricorrendo alla disobbedienza civile, all’autodenuncia, alla nonviolenza.

Responsabilità. È il cardine della politica radicale. I diritti esistono perché esistono i doveri. La responsabilità va di pari passo con la libertà. Responsabilità è senso civico, sentirsi partecipi della vita della città, della Regione, considerandola parte della propria vita.